lunedì 21 maggio 2007

Odi alla notte di Gabriele Bianchini

I.
La notte è arrivata per nasconderci
dall’implacabile occhio del mondo.
Al crepuscolo si allungano,
nella notte,
le nostre ombre,
si espandono ad abbracciare
una terra spezzata da un sole mortale,
e la luna e le stelle,
come abat-jours di soffici nostalgie,
ci salvano dal nulla
del buio che è dentro di noi.


II.
Tutte le forze oscure delle notte
mi avvolgono scivolando lentamente dai muri delle strade;
chiudono le palpebre, e respirano attraverso le mie narici.
E mentre le mie commozioni vagano
su maestose creazioni gotiche,
il mio cuore accoglie la notte,
e nella sua ala nera,
respira la sconfitta del giorno e della luce implacabile del sole,
orrendo inquisitore
vestito del candore dell’ipocrisia.
Noi!
Che apprezziamo il lucore gentile della luna,
soffice ventre
gravido d’alfabeti segreti
per le nostre intuizioni!






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