venerdì 18 maggio 2007

GHIACCIO, Daniela De Maria ___________ inserito nella rubrica "A mano sciolta" n.27



Poggiata sui ghiacci - commento di Lorenzo Ramadoro

Un terreno imbiancato. Un donna sola che guarda avanti, priva di angoscia. Senza paura, con una certezza assoluta. Questo potrebbe apparire. Sta uscendo da una grotta tra le neve perenni, o forse fugge da una slavina inattesa. Dipende come la si vuole interpretare. L’unica certezza è la determinazione con cui la donna affronta la vita.
Il pezzo di ghiaccio sotto a lei potrebbe essere un specie di snowbord con cui sta scendendo a valle, oppure un mero appoggio da cui scandagli i dintorni. Dietro di lei potrebbe esserci una parete ghiacciata o una valanga di neve. Che ci sia un nesso con l’impeto de “L’Onda” -celebre dipinto del giapponese Hokusai-, oppure che sia tutto un artifizio per creare un’illusione in chi guarda, il disegno appare più un gioco lasciato aperto dalla sua creatrice, Daniela De Maria. Un gioco rafforzato dalla posa agile della donna, dai suoi capelli scossi, dagli effetti grafici che intensificano la profondità dei corpi. Plasticità nel dinamismo o immobilità riflessiva…
Rimane il dubbio che l’azione o il luogo non abbiano alcuna importanza. L’unica presenza certa è la ragazza che carpisce l’attenzione del lettore con la sua aria di sfida; un cipiglio quasi scostante, se non fosse per la delicatezza accennata in alcuni tratti capaci di ricollocare una sorta di semidea ad un livello più quotidiano, più Umano. Un disegno come un enigma che tratteggiata in una sola persona lo sgomento per l’instabilità della vita pur delineando il coraggio di accettarla.

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