sabato 14 luglio 2007

DEA A SORPESA, Lorenzo Ramadoro inserito nella rubrica "Racconti curiosamente iridescenti" n.9 - logo di Marco Stagnozzi

La rubrica dell’anno scorso è maturata. Presenta commenti e illustrazioni realizzate da ragazzi diversi che lega gli autori. È una commistione, un racconto e due differenti punti di vista esterni che esprimono le proprie, indipendenti, visioni, così che il lettore sia il quarto punto di vista. (Opere che troverete nei prossimi numeri)
La rubrica cambia, si fa adulta, a volte, tocca temi importanti, contundenti e contrastanti.
Perché nel nostra cittadina c’è un’esplosione di talenti dovuta alla ristrettezza degli spazi in cui poter respirare arte. Giovani che stanno scheggiando argini. E questi artisti, coinvolti assieme, stanno generando succulenti prospettive.
Ringrazio Marco Stagnozzi per essere l’artefice dell’affascinante logo della rubrica, abbondante di metafore.




Rosa nera in dono alle Dee delle lacrime
di bionic man20







Apri, come una scatoletta.
Prendi in mano il tuo squarciascatole e afferrami le cervella.
Butta via e scarta le brutture, l’odio, tutto quelle che ho sbagliato ad imparare

Prendi le mie mani, abbi curiosità
Per quel che sei,
mia divinità.
Mia, creatura, mio ricordo di tempi sprizzanti
Perché non riesco ad immaginarti?
Perché non riesco a piangere la tua assenza?
Dove sei adesso?
Dopo che ti ebbi scritto, dopo che ti sei spenta
Presa dalla mia mente è strappata, rinchiusa tra le pagine di un libro
Che non serve.
Che non aiuta, solo per una pubblicazione
Per avanzare in direzione di un sogno
Quella seconda alba sulla destra che è segnalata dal fumo di un comignolo.
Preceduta da tempi sporchi, da malattie, da mal di stomaco, da intolleranza d’intestino e di pelli.
Una pelle di scrittore che neppure vorrei se non fosse che dovrei campare, dovrei trovare un modo.
Sporcarmi,
sorrido. È come un tuo scatarro che cade in giù senza alcuna utilità

La voce che batte al ritmo di grancassa mi ricorda…
Muore la forma, il verbo ed il sapore
Muore il desiderio, la voglia e lo stupore
Muore l'idea di me che c'è nella tua mente
Perciò è meglio che tu non pensi a niente […]

Mentre uccidevi l'anima Mentre uccidevi
Mentre uccidevi l'anima

Proprio come tutto il resto ha fatto
(proprio come tutto il resto) […]
Proprio come tutto il resto ha fatto già
*


E il ricordo, e la pelle di quei giorni…
Dove mi piace pensare che il cielo era brullo, sgangherato tra nubi, stelle e lune..
Competizioni di paesaggi orgogliosi d’essere radiosi
Bellezze logorate dallo svenevole andare e venire di quest’uomo

Mia dea, sai, ci sono uomini e donne che stanno leggendo, e magari bambini e magari una bimbetta carina e curiosa che corregge ogni mio errore, ogni tempo diverso dalle precise regole grammaticate.
__________________________
* "Pop" (Germi) degli Afterhours



Il resto del testo lo trovate sul mio sito, cliccando QUI
(la versione che trovate postata su questo sito al 22 giugno,
è un poco differente da questa)



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