martedì 31 luglio 2007

BANDIERA, Lorenzo Ramadoro _________ rubrica"Racconti curiosamente iridescenti" n.11 - commento di Luca Fiorani illustrazione di Marco Stagnozzi


Il tratto di Lorenzo è sospeso tra intreccio narrativo e estro poetico.
Anche se sembrerebbe la logica nei suoi versi a prendere il sopravvento sul cuore,
anche se tutto il suo sapere è proteso nel darsi una ragione ,anche se il pensiero deve portare sui lidi tranquilli di una spiegazione plausibile, tutto in lui trabocca di inquietudine, di un disperato e lancinante bisogno di comunicare questi dubbi,
questo malessere avanza, riga per riga, con un ritmo incalzante, che penetra, ti av-volge, ti coinvolge.
Non è possibile rimanerne fuori perché ti trascina dentro il suo mondo fatto di crude constatazioni, di rabbia e di dolore espressi senza mezze misure, senza compromessi e tu ne rimani attonito, colpito, ferito a volte.
La verità fa male, essere franchi, veri, spesso è scomodo, ma ci si guadagna in salute a sputare certi rospi perché non possiamo essere sempre: Bandiere!!!
Luca Fiorani


Illustrazione di Marco Stagnozzi



Il sole asciuga dalle intemperie
La pioggia rinfresca dal sole cocente
Non c’è dimensione, non c’è spazio, non c’è piedistallo su cui poggiare

Una bandiera senza palo, s’infanga cadendo
Si strappa, si pente

Lancia vampate d’orgoglio volando in aria
Si spande nell’aria
Si perde nei vortici, sussulta
Ha un fremito

Un oggetto non ha una sua etica
Una bandiera si logora
Si sporca, indipendentemente dal valore attribuitole
Che si sputi su di essa o si inneggi il suo splendore, poco cambia
è un oggetto, un coso senza vita

Che gli si imprechi contro vomitando lamentele
o si glorifichi lodando i suoi meriti
Poco conta
Non mi importa, vi ho già detto

Potete tenervi la vostra realtà
Il vostro scavare nel fango per rimbrottare soddisfatti
Prendete quella bandiera lì, non avrò più anima nel presente
Sarò un straccio vuoto privo di speranza per il mondo contingente

Lo sono da sempre e non me ne ero mai accorto
Non capisco a cosa serva analizzare le problematiche del presente se l’unico modo è quello di rifondare il futuro
Vi lascio questa bandiera al vento, in attesa di essere appuntata ad un palo
Una speranza senza padrone che ormai non risplende. Vi cedo quello che vedete di me. I miei sorrisi,
la mia presenza qui e ora.

Lo spirito però lo terrò mio,
lo scaglierò violento verso l’avvenire (non vivrò, senza soldi, non potrò acquistare)

Non ha alcun senso, ora, la lacrima. Io non sono più qui, in mezzo a voi
Io sono altrove, senza miraggi d’ascetismo o discorsi da santone
Solo futuro, solo il proiettare ogni giorno su una tela diversa un plausibile piano di realtà
Quello che si costruisce da adesso in poi non ha più senso. È solo un punto.
Dovremo buttar giù tutto e fare nuova luce
Io aspetterò il giorno nuovo dando visibilità a molteplici futuri, che potranno essere spunti per discorsi concreti o mere inutilità intellettuali. Cosa perdo, in fondo; Questa vita?
Lorenzo Ramadoro


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