lunedì 17 settembre 2007

Mostra d'arte del gruppo saltatempo al loggiato di S.Francesco

Un successo o un buco nell'acqua? di Marco Stagnozzi

FABRIANO - Si è chiusa ieri la mostra di giovani artisti allestita giovedì scorso, in occasione del festival multietnico organizzato dal Circolo A.R.C.I. di Fabriano. Grande lo sforzo dei pochi organizzatori e poco l'interesse che la cittadinanza ha dato a questa prova di forza dei giovani, ingenui ma testardi. La responsabilità è forse di una scarsa pubblicizzazione dell'evento, o dell'abitudine fabrianese di trovare il loggiato chiuso. Tuttavia l'esposizione ha contato più di 500 visitatori, tra cui lo scultore Barbarossa ed il pittore Moschini. Un principio degno di un percorso crescente che spero abbia gloriosi seguiti. Complimenti a chi ha reso possibile il tutto e GRAZIE ai visitatori che si sono goduti, a mio avviso, una mostra di indiscutibile fascino ed originalità.


Ringraziamenti speciali: Cristina e Emanuela Pucci, Lorenzo Ciavola, il mio papà.

Marco Stagnozzi

martedì 4 settembre 2007

Prima opera edita di LORENZO RAMADORO Il Filo Editore, gruppo Mursia __________ (pp. 260, € 16)

L'immagine in copertina è opera di Stefano Ramadoro

Il reale e il virtuale, il fotogramma e il digitale resistono ancora in competizione e c’è anche chi li usa contemporaneamente, navigandoci dentro con disinvoltura.
Uno di questi è proprio Lorenzo RAMADORO, per cui ho creduto bene di avvertirvi per tempo; avvertimento utile per consigliarvi a non tralasciare la lettura nel momento che vi incontrate con un periodare che, secondo voi, non scorre bene, o è, per lo meno, oscuro, a seconda dei canoni del comune andamento culturale che conoscete già. E ciò vale sia per lo stile – originale, creativo – che per il trasvolare spesso fra il reale, l’irreale e la fantascienza.
I personaggi de I mutevoli sensi dell’Umano si intrecciano in dialoghi densi di sentimenti e di quotidiana confidenza, incrociati, non di rado, da sentenze moraleggianti e sferzanti a riguardo della società del duemila, la quale, tuttavia, si sta realizzando verso scenari di pieno tremila.
La prosa, libera, si scontra o si incontra con brani di poesia di avanguardia e l’amore, della coppia di conviventi ovunque, si realizza agevolmente in quel “fare all’amore” che distingue il sangue giovane dentro lo scorrere facile della società in “mutaformazione”.
- Dalla prefazione di Dandolo Travaglia-


I mutevoli sensi dell’Umano è una raccolta partita inizialmente da un solo romanzo, “Barjack & Dijan”, al quale sono stati in seguito affiancati altri racconti che si inoltrano in nuove direzioni nell’analisi di una natura umana le cui capacità reali sono tutte da scoprire.
In una commistione tra scienza, magia e religione cerco infatti di trovare una visione stabile capace di poggiare le basi per una reale crescita umana. Una magia che scaturisce dalla capacità creativa derivante da un processo di crescita interiore.
La magia presente nei racconti non è un dono appartenente ad una casta privilegiata di persone bensì il risultato della comprensione e della Fede nelle proprie capacità.
Ovviamente, la mia è un’idea, l’impronta di una filosofia di vita. Una visione che non è importante in quanto tale; l’elemento rilevante nell’intera opera è il ruolo essenziale dato all’immaginazione (e alle percezioni) nella possibilità di cambiamento della storia umana.
Un chiave di volta, un modo per far riflettere e scuotere la fantasia verso un futuro che non per forza deve essere una mera proiezione delle logiche di mercato che hanno mosso il XX secolo.
- L'autore -


La pagina ufficiale del libro, all'interno del sito della casa editrice, la trovate cliccando QUI

Se poi cliccate al sito www.lorenzoallegrini.tk/, al post del 10 settembre.
Troverete l'opinione di Lorenzo Allergrini sul mio libro, e il mio succinto (si fa per dire) commento.

domenica 2 settembre 2007

TEMPO BISLACCO, Lorenzo Ramadoro rubrica Racconti curiosamente iridescenti n.13 commento di Luca Fiorani

foto: Time after time by jef safi

Cosa è l'immortalità, se niente atro che il sogno, coltivato dai posteri ed evolutosi, nel corso dei secoli fino a diventare l'aspirazione massima dell'uomo di oggi.
Questo brano si snoda nel tempo dilatato di due o forse più esistenze, finché la memoria, riesce a tenere vivi i ricordi. Ciò che lega il protagonista al passato non è altro che l'immagine della bellezza del viso della prima amata, un'immagine indelebile che è l'unico frammento di quello che i giorni hanno via via scolorito.
Il presente è un altra, con la sua bocca candida da baciare ed il suo calore, reale, palpabile e ciò
che di più vivo ci può essere in una relazione che potrebbe sembrare normale… con la sola variante che lui ha duecento anni o più, inverosimile ma il destino, destino forse un pò bislacco, ha deciso che a lui toccherà fare quello che altri, in puerili quanto inutili sforzi hanno bramato, infrangendosi contro l'ineluttabile fine, il trapasso, ora saranno liberi dai tormenti terrestri. A lui è dato di vivere e sentirete, il fragore della sua voce rimbombare nei secoli. Quando l'imbarazzo di dover fare il traghettatore degli altri e vedere le esistenze scorrere, spegnersi come candele, diventerà angoscia, paura di una solitudine eterna e dolorosa, diventerà quasi insopportabile, un'unica ed insostituibile medicina lo guarirà da quel malessere:"L'Amore!"
Buona lettura.

Luca Fiorani




Sento cedere la penna ed il cuore rallentare, un freno alla vita.

Memorie da rivivere come fantasma nella pelle dell’osservatore... un altro effetto di questo roteare di tempo. Mi ha preso e respinto indietro. Con un battito d’occhi son tornato. Ho attraversato a ritroso…
Il tempo, vedere la minaccia delle ciglia farsi bianche, i capelli diradarsi, la pelle scendere…
Dopo aver terminato, son retrocesso a nuova vita. Il primo a cui è stato concesso altro tempo.
E non lo sapevo…


Il resto del testo lo trovate sul sito di Intercom, cliccando QUI