venerdì 22 giugno 2007

TACCIARSI, Lorenzo Ramadoro

"the light of reason..." by confusedvision


1
Toccarsi
un intreccio di tangenti
sfiorarsi di carezze
due sfere che cocciano
due spade che s’abbattono
una sull’altra

Il contatto arrotonda gli animi
li ferisce
spiriti che cercano l’aderenza
si ricoprono di ferite

Una sull’altra
un filo che scheggia l’altro
viene la tentazione di schivarsi
ma tutto quel che possiamo
è parare
attutire il colpo assorbendone il dolore

Lame invisibili
fili taglienti
avvolgono
calde mani
dolci nel loro abbraccio
dolci nel loro gravante abbraccio




2
Ghiaccio
all’improvviso il freddo non è più fastidio
la lontananza assume la consistenza di un allievo

Caldo, armonico, soffice
all’improvviso gradisco le parole spigolose
mi giunge invitante la stretta tra corpi pungenti




3
È solo mancanza
non vero dolore
distanza da emozioni ambite
e lo sento scorrere
un leggero pizzicare
come quando sento il cuore stropicciato
come il formicolare
o l’incapacità di muoversi quando vengo coinvolto in una paralisi

è il bussare di un destino catastrofico



4
Non avevo ceduto il passo
non mi ero mai voluto allontanare di una simile distanza




5
Risale
mi piace
assorbo tutto quest’infinito sentimento
così possente da tirarmi fuori simili versi
così invitante che non lo detesto

Nello schianto di lama su lama
ogni sguardo rasenta la superficie
coglie una sfumatura
e la strappa
lasciando viva la pelle
sviscerando il sangue
l’odio che assale

Lo sento nello stridere di un pensiero
bellissimo, iridescente
colmo di speranze
ma è la stessa cosa di un futuro incavato
rosicchiato
da tarli
maligni esseri umani

Un futuro radioso corroso
per mano di gente inutile

E l’odio che sale



6
Il futuro è dunque il vuoto
appare chiaro per come lo stiamo costruendo

Siete voi a sfibralo
sono io che ancora appartengo
non so come
a questo mondo

Sono io che mi rifiuto di ritrarre il pugnale
che continuo a menare fendenti
proprio come voi

La guerra è un errore
un atto di difesa è pari alla guerra

I vostri fili
ci attorniano
ci stringono
ma provo sempre meno fastidio
per un branco di corpi
inconsistenti
ammassati uno sull’altro
a sbranarsi di grida
ringhiando frustate
utilizzano parole come armi



7
Quale bandiera sventola
adesso?
la verde speranza, la bianca di resa?

La sfocatura s’attenua
la vedo dardeggiante
sospesa dal vento
strattonata
rossa di passione
ma più scura
come quando s’impregna d’aria
il sangue

scuro
puro
silente veleno che m’accompagna
trascina le dita
in frasi

pagine
stille rapprese di vita
che ingorde rivestono il mio stendardo
il mio spirito

Non sono niente senza di voi
non siete niente neppure voi

questo
in un gesto
l’ambiguo destino che mi costringe a circondarmi di persone
pur senza provare il minimo contatto

Ci sono
o no
la materia persiste
il mondo, in fondo, se ne frega

Nessun commento: