mercoledì 13 giugno 2007

LUCI & NATURA, Lorenzo Ramadoro inserito nella rubrica "A mano sciolta" n.30

A partire da questo numero viene inserito FISSO sotto al logo della rubrica
sito del gruppo artistico giovanile “saltatempo”
gruppo-saltatempo.blogspot.com


Ringrazio Daniela De Maria per la splendida illustrazione che offre al lettore nuovi incanti su cui riflettere.
Il racconto è stato inserito all’interno dell’esposizione artistica aperta al pubblico tra il 1° e il 14 aprile presso la libreria Borea; esposizione legata alla manifestazione sulla “Decrescita”.

Illustrazione: Guerra di Daniela De Maria


Kykio passeggiava lungo il viale. Le piante tutt’attorno spezzavano la luce possente di un sole estivo mentre difronte a lei si ergeva un imponente edificio. Entrando non si aveva l’impressione di finire in un vero e proprio palazzo. Era più, come se la natura fosse stata trapiantata dentro. Il pavimento era in legno grezzamente lavorato, agli angoli si scorgevano le smussature formate dalle balle di paglia compressa ricoperte di uno spesso strato d’intonaco in sughero. Quel che rendeva speciale il museo era la struttura, i pilastri, se così li si volevano chiamare, che sorreggevano il tetto. Erano gli alberi stessi che attraverso un giocoso intreccio di capriate sostenevano la copertura. Fili cadevano dai robusti rami, fili a cui erano appesi quadri, foto, sculture. Immagini che passavano dal tempo antico dei samurai, all’unificazione dell’impero. Foto e pitture mostravano la sottomissione del 1854 nei confronti del commodoro Matthew Perry, ricordavano i kamikaze caduti per difendere un sovrano corroso da desideri di conquista. Nella sala accanto, Kykio scorgeva l’abbaglio di fiammelle che cadevano sulle case in legno. Razzi che si frantumavano a poche decine di metri dal suolo colmando di schegge infuocate il cielo notturno. Sentiva gli urli, le fughe, i pianti. Un documento, una realtà mostrata nel cartone animato “Una tomba per le lucciole”. Un omaggio a tutti coloro che erano state colpiti dalla seconda grande guerra. Proprio il disprezzo per la guerra era stato uno dei motivi per cui aveva deciso di abbandonare una vita considerata sbagliata. Uno dei tanti. Come la paura per un’apocalisse climatica da lungo tempo annunciata, o il timore di una storia incanalata nei binari della Salamandra di Fuoco o del Grande Fratello. Moniti espressi da scrittori visionari...

Il testo completo lo trovate cliccando QUI

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