lunedì 15 ottobre 2007

l'Altra(2), LORENZO RAMADORO -rubrica Racconti curiosamente iridescenti n.15 ___commento di Giulia Massini illustrazione di Elisa Mearelli


La dipendenza è un bisogno incontrollabile di assumere costantemente l’oggetto desiderato, anche a scapito della propria salute e della tranquillità di una vita equilibrata e “corretta”. Si può sviluppare in maniera del tutto inconsapevole, nelle cattive compagnie, cedendo all’insofferenza, nella volontà di buttare tutto all’aria senza una ragione, o semplicemente rispondendo alle insicurezze e alle inquiete domande della presenza altra che nell’intimo, silenziosamente, abita ciascuno di noi. Questa voce che ci suggerisce cosa desiderare informa di sé il suo ospite facendo scaturire nei pensieri “regolari” un’immagine di crisi, un’idea di autodistruzione. La prova cruenta di perdere la strada maestra può essere anche definitiva, così come ci suggeriscono i due testi poetici, ma ciò non impedisce di tentare una lotta al malessere almeno abbracciando la condivisione e l’amore di chi è disposto a rischiare per salvarci. Non si sa mai che sia l'inizio di una nuova vita, una speranza covata nell'anima che controbilanci un poco il lato oscuro del desiderio.






Dentro

Un presentimento
Ha paralizzato la mano
Prima che il sole si spegnesse
Anche nelle mie pupille

Scintille, schizzi di memoria
Son passati
Hanno attraversato
Aprendomi gli occhi alla mia condizione
Al miracolo della procreazione che si ripete

Ora giace
E io gli sono accanto
Solo un poco più in alto
della terra in cui riposa

Attorno il silenzio lascia i suoi segni
Cupo magone
Sconforto
L’impotenza di chi stringe i pugni
Con la consapevolezza degli sconfitti

Come me, i suoi genitori
Trafitti
Scoraggiati
Afflitti

Non sanno ancora…
Riposa in me un figlio
Sorto
Creato
Su di uno spacco

Una nuova vita
Apertasi con un’evitabile morte

Un figlio
Un piccolo seme piantato dentro
Conficcatomi in corpo

Orribile
Duro
Scuro
Questo paragone
Eppure sorge spontaneo
Una vita succhiata via da un ago
Una vita iniettata nel ventre

Andrea
Un ultimo addio
Prima che parta lontano
Cercherò di dare un nuovo futuro al piccolo
Proverò così come ho fatto con te
Non fallirò questa volta
Ti prego
Credi in me
…abbi fede nelle parole della donna che l’ho tiene in corpo




Bocciolo

È un flusso
Questa consecutiva serie d’incontri
Quest’imbattersi in sconosciuti ed amarli
Apprendendo da loro la densità della vita

Cresce di giorno in giorno, la piccola
Cresce ed ogni giorno mi ricorda chi eri

La presenza del mio uomo accanto lei
Non cancella i nostri momenti assieme
Distesi a parlare
Nella necessità di darci conforto

Alla fine la bastarda non ha avuto una completa vittoria su di noi
Lei lo dimostra
E lui è un buon padre
Gentile e affettuoso
Seppure cocciuto e bruttino

Ma l’aspetto non conta
L’ho imparato standoti accanto
Quanto poco sia la forma
Paragonata al contenuto

Il sorriso di lei risplende
Il suo brillare
Candide promesse

Frutto limpido sgorgato
Da acque impure

Bocciolo da proteggere
In attesa di vedere
I suoi rami sparsi in cielo

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